Progetto Pedagogico
Il Piano Pedagogico è lo strumento che racchiude i fondamenti educativi del nostro servizio e annualmente viene presentato alle famiglie.
Esso trova fondamento nei principi psico-pedagogici basilari dello sviluppo del bambino: Il riconoscimento della connessione e dell’integrazione tra aspetti cognitivi e relazionali; il riconoscimento delle potenzialità, delle risorse personali e socio-ambientali; il riconoscimento della "competenza" globale e unitaria del bambino.
Tutto il piano pedagogico si basa quindi sulla costruzione di un percorso che richiede tempo, sostegno e rispetto dei ritmi di ciascun bambino accompagnato da personale adeguatamente formato e attento ai tempi di crescita individuali.
Il Piano Pedagogico viene tradotto nella pratica quotidiana attraverso un lavoro di osservazione costante dei gruppi di lavoro, dei singoli bambini, del contesto attraverso alcuni strumenti di Programmazione che guidano l’equipe nella proposta delle esperienze.
Il coordinatore psico-pedagogico
Il Coordinamento psico-pedagogico elabora collegialmente per la sezione un progetto relativo ai seguenti obiettivi:
• Maturazione dell’identità personale;
• Conquista dell’autonomia;
• Sviluppo delle competenze;
• Educazione alla cittadinanza.
Gli obiettivi dell’apprendimento sono relativi ai Campi di esperienza:
• Il sé e l’altro;
• Produzione verbale intesa come quantità delle conoscenze semantiche e qualità della produzione verbale (per forma e contenuto);
• Il corpo in movimento;
• Comunicazione sociale, creatività, espressione;
• La conoscenza del mondo.
Il piano di orientamento pedagogico armonizza l’apprendimento alle caratteristiche personali del bambino.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra il personale.
Le classi sono eterogenee e accolgono bambini dai 3 mesi ai 3 anni, mantenendo, tuttavia, distinti gli obiettivi generali e le finalità specifiche dei laboratori a piccoli gruppi.
Priorità dell’intervento educativo è lo sviluppo delle Life Skills, definite dall’OMS (1998) come “l’insieme delle abilità utili per adottare un comportamento positivo e flessibile e far fronte con efficacia alle esigenze e alle difficoltà che si presentano nella vita di tutti i giorni”.
Si tratta di competenze cognitive, emotive e sociali di base che possono essere sviluppate e incidere sul nostro benessere. I programmi di life skills education si basano sul potenziamento di abilità generali promuovendo un ruolo attivo dei bambini.
Il presupposto teorico alla base dell’insegnamento delle abilità di vita è la Teoria dell’apprendimento sociale di A.Bandura (1977).
L’apprendimento delle Life Skills si verifica nel momento in cui le competenze si traducono in comportamenti e capacità di agire, ovvero quando si arriva a sapere cosa fare e come farlo essendo consapevoli di farlo.
La relazione con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini. Il nido individua gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e l’affiancamento della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:
• Le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto con il mondo della scuola;
• Le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);
• I colloqui individuali, in cui l’equipe educativa incontra i genitori per confrontarsi sul percorso di crescita del singolo bambino;
• Attività e iniziative aperte alle famiglie (incontri informativi, laboratori, feste, gite di gruppo, momenti di condivisione,...)
• L’utilizzo dell’applicazione “In buone mani” che permette un aggiornamento e un dialogo costante con i caregivers”
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall’intera equipe scolastica. In particolare:
• Lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale;
• I tempi vengono suddivisi in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il riposo, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi.